Rivista AIAF - Associazione Italiana degli Avvocati per la famiglia e per i minoriISSN 2240-7243 / EISSN 2704-6508
G. Giappichelli Editore

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La negoziazione assistita – L. n. 206/2021 (di Caterina Mirto, Avvocata in Palermo)


SOMMARIO:

1. Le ADR e gli strumenti complementari alla giurisdizione - 2. Il ruolo dell’avvocatura familiarista. – Dibattito in AIAF - 3. Legge di riforma n. 206/2021. – Innovazioni, lacune e criticità - 4. Conclusioni - NOTE


1. Le ADR e gli strumenti complementari alla giurisdizione

La l. n. 206/2021 contiene apprezzabili innovazioni tra cui l’importante passaggio dal concetto tipico di ADR [1], dagli strumenti alternativi alla giurisdizione alla nuova categoria di strumenti complementari alla giurisdizione. La differenza non è solo di natura terminologica, nasce, infatti, della necessità di offrire all’utente un nuovo modo di entrare in relazione con la giurisdizione tenuto conto di come lo scenario, anche riguardo alle ADR sia, nel corso degli anni, significativamente cambiato. AIAF, già negli anni ’90, aveva posto l’attenzione sugli strumenti alternativi alla giurisdizione stimolando la curiosità degli avvocati familiaristi che, di fronte agli spunti che provenivano dagli ordinamenti europei e di oltre oceano, cominciavano a comprendere come esistesse una evidente contraddizione tra gli strumenti tipici giurisdizionali, offerti dal nostro ordinamento, per la tutela dei diritti e la necessità, il bisogno, il desiderio di trovare altri spazi ed altri strumenti, anche al di fuori delle forme tipiche del processo, per ottenere, nel migliore dei modi, la risoluzione dei conflitti. AIAF è stata forse la prima associazione a credere, ad esempio, nella pratica collaborativa, grazie alla lungimiranza di Milena Pini che, a marzo del 2010 [2], volle, ostinatamente, organizzare ed offrire ad un numero chiuso di avvocati, la possibilità di partecipare al primo corso che confermò, ai partecipanti, l’esistenza di un modo diverso di interpretare il ruolo dell’avvocato familiarista e come, la risoluzione del conflitto, non dovesse, necessariamente, passare e trovare la composizione all’interno dello schema tipico del processo. L’Associazione ha preparato per anni i suoi iscritti e, di conseguenza, quando nel novembre del 2014, il legislatore ha regalato all’avvocatura la normativa sulla negoziazione assistita [3], ha trovato, quanto meno tra gli iscritti in AIAF, un terreno fertile che ha consentito, agli associati, di comprendere il rapporto corretto ed equilibrato tra gli strumenti complementari alla giurisdizione e come fosse importante non dare per scontata la soluzione processuale del problema, dovendo, invece, prioritariamente ragionare, sulle dinamiche del conflitto. Obiettivo principale, quindi, comprendere come aiutare le persone che, anche, loro malgrado, rimangono invischiate nel conflitto, rivolgendo una [continua ..]


2. Il ruolo dell’avvocatura familiarista. – Dibattito in AIAF

Questa modalità era ben nota in AIAF avendo formato oggetto di dibattito all’interno della Associazione, che aveva avuto modo di esternare il proprio pensiero, anche, attraverso la diffusione di comunicati, i cui contenuti, hanno trovato spazio nella riforma che, ha focalizzato e messo al centro la possibilità, per le parti, di riappropriarsi del conflitto, per reinterpretarlo e gestirlo con l’assistenza e l’aiuto degli avvocati. È evidente come il ruolo dell’avvocato, negli ultimi decenni, ha subito una evoluzione; oggi, più di prima, l’avvocatura deve essere capace di accogliere la domanda di tutela con la consapevolezza di potere accompagnare la parte verso la scelta dello strumento più idoneo, che può non essere necessariamente, quello tipicamente processuale, pur non dimenticando mai il processo e la possibilità di accesso alla giurisdizione, come diritto costituzionalmente garantito, ma che, oggi, deve essere offerto insieme agli atri strumenti complementari. L’esame della riforma mostra come sia divenuta prioritaria l’informazione, l’orientamento della parte su come gestire una domanda di giustizia e come sia stato dato risalto, agli strumenti complementari che escono rafforzati, superando, quella idea che, per anni, ha accompagnato le ADR ritenute una giustizia minore, una giustizia privata, la giustizia delle controversie dei consumatori. Oggi si può, senza dubbio, affermare che, la negoziazione e la media conciliazione, sono un altro modo di risolvere il conflitto e come sia necessario, per la loro corretta applicazione, la gestione da parte di un professionista, validamente formato e preparato a presentare, al cliente, le nuove opportunità, offerte dal legislatore. La negoziabilità di un accordo era già nelle corde degli avvocati familiaristi che, pertanto, senza alcuna difficoltà, si sono prestati all’immediata applicazione cogliendo subito l’importanza di una tale innovazione. Pur tuttavia, nelle mozioni presentate ai congressi dell’avvocatura [4] (peraltro sempre ammesse) e nel comunicato AIAF, a sostegno della riforma, l’Associazione aveva, già, evidenziato le principali criticità e le evidenti lacune sollecitando la loro risoluzione.


3. Legge di riforma n. 206/2021. – Innovazioni, lacune e criticità

Il legislatore della riforma del 2021 sembra avere colmato alcune lacune: –    il 35° comma dell’art. 1 della l. n. 206/2021, lett b) ha esteso l’utilizzo della procedura di negoziazione assistita per disciplinare le modalità di affidamento e mantenimento dei figli nati fuori dal matrimonio; –    alla negoziazione assistita è stato esteso il Patrocinio a spese dello Stato, ma sarà necessario comprendere come procedere alla richiesta di liquidazione delle parcelle dei professionisti coinvolti. La scrivente ritiene che la liquidazione dovrà essere presentata e liquidata dal­l’organo giudiziario che avrebbe dovuto conoscere il procedimento, laddove si fosse svolto con le forme processuali; –    il credito di imposta che, seppur confermato con la legge di stabilità del 2016 [5], non può limitarsi alla somma di € 250,00, quando invece per la mediazione è previsto ed è commisurato al compenso dell’avvocato che assiste la parte in mediazione, e ha un ulteriore riconoscimento del credito di imposta commisurato al contributo unificato che avrebbe versato la parte nel giudizio proposto avanti l’organo giudiziario; –    ha introdotto con il 35° comma della l. n. 206/2021, lett b) la possibilità per le parti di raggiungere una soluzione consensuale con lo strumento della negoziazione assistita per la determinazione dell’assegno di mantenimento richiesto ai genitori dal figlio maggiorenne economicamente non autosufficiente e per la determinazione degli alimenti ai sensi dell’art. 433 c.c. e per la modifica di tali determinazioni. La richiesta del mantenimento da parte del figlio maggiorenne presupporrà il necessario coinvolgimento dei genitori che dovranno essere, entrambi, chiamati a negoziare, soprattutto se, uno di loro, è titolare di un diritto a ricevere il contributo per il mantenimento del figlio riconosciuto con provvedimento già esistente e di cui si chiede, sostanzialmente la modifica. Anche in mancanza di un preesistente provvedimento, il figlio maggiorenne che chiede di essere mantenuto in maniera diretta, dovrà, ad avviso della scrivente, negoziare con entrambi i genitori, tenuto conto dell’obbligo che ricade su entrambi in ordine al mantenimento del figlio; –    è stata [continua ..]


4. Conclusioni

Alla luce della breve disamina si può, senz’altro affermare che, il lavoro svolto da AIAF, nel corso degli anni, ha dato ottimi risultati. Le proposte dell’Associazione avanzate dopo l’entrata in vigore della normativa sulla negoziazione assistita, hanno formato oggetto di approfondimenti, di studio, di mozioni congressuali e di comunicati, volti, tutti, a sollecitare l’intervento del Legislatore, al fine di rendere maggiormente fruibile lo strumento innovativo. L’Associazione ha continuato, con numerosi corsi di approfondimento, a formare l’avvocato negoziatore ritenendo detto strumento complementare alla giurisdizione, un importante ausilio per la risoluzione dei conflitti familiari attraverso una maggiore partecipazione attiva della parte interessata, chiamata a risolvere la crisi al di fuori delle aule giudiziarie. Nella riforma n. 206/2021 hanno trovato accoglimento le innumerevoli sollecitazioni proposte da AIAF che, di seguito al lavoro svolto, negli anni, ha favorito la preparazione di un professionista, pronto ad accogliere e ad applicare, correttamente, le innovazioni e le normative offerte al suo esame.


NOTE