Rivista AIAF - Associazione Italiana degli Avvocati per la famiglia e per i minoriISSN 2240-7243 / EISSN 2704-6508
G. Giappichelli Editore

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I matrimoni nulli: l´evoluzione dei capi invocati in giudizio presso il tribunale ecclesiastico regionale triveneto (di Adolfo Zambon (Vicario giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Regionale Triveneto))


SOMMARIO:

1. Note introduttive - 2. I dati statistici - 3. Alcune note circa i capi di nullità - 4. Il contesto evidenziato - 5. Appendice: tabella dei capi di nullità invocati - NOTE


1. Note introduttive

Una breve analisi statistica dei capi di nullità invocati nelle cause di nullità matrimoniale preso un Tribunale Ecclesiastico Regionale riesce a cogliere l’evoluzione del contesto ecclesiale, culturale e sociale di un determinato territorio? Pur con tutti i limiti propri di un’analisi condotta non con stretti criteri scientifici e sociologici, la risposta può essere positiva [1], come si spera possa essere dalla breve presentazione di tali capi di nullità presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale Triveneto [= TERT]. Fin dall’inizio, è opportuno porre alcune premesse, relative al punto di partenza e ai limiti della presente trattazione. Anzitutto, non ci si sofferma sulla modalità di svolgimento del processo canonico, con le sue peculiarità, specie in ordine alla competenza (cfr. can. 1673) e alla trattazione specifica delle cause di nullità matrimoniale [2]. Sono esclusi, quindi, altri procedimenti amministrativi in ambito matrimoniale, quali il matrimonio rato e non consumato, la dispensa in favorem fidei, il privilegio paolino [3]. Anche le specificità dei singoli capi di nullità non verranno prese in considerazione [4]; ci si limiterà solo ad alcuni accenni, qualora sembrino opportuni per una migliore interpretazione dei dati. In secondo luogo, vengono presi in considerazione i capi di nullità indicati nei libelli, comprensivi delle eventuali successive integrazioni; prescindendo dalla decisione finale sulla fondatezza o meno dei capi addotti, sono indicative del contesto da cui proviene la richiesta di nullità del matrimonio. Per ogni singola causa possono essere indicati più capi di nullità, sui quali i giudici sono chiamati a pronunciarsi. Per esempio, riferendosi all’anno 2012, al TERT sono stati presentati 212 libelli, contenenti 413 capi di nullità; sono state decise 203 cause relative a 382 capi di nullità. Nella predisposizione della tabella statistica, si è attinto a studi già editi [5], oltre ai dati annualmente elaborati e presentati agli operatori del TERT, conservati nell’archivio del medesimo. Altre indicazioni sono state desunte dal programma di lavoro e gestione delle cause attualmente in uso presso il medesimo Tribunale. La pluralità di fonti comporta possibili sovrapposizioni o lievi discrepanze nei dati. Il margine di [continua ..]


2. I dati statistici

In appendice è posta una tabella che presenta i capi di nullità invocati presso il TERT. Sono raggruppati per quinquenni (eccettuato l’ultimo periodo, costituito da un quadriennio), in modo da facilitarne la lettura e il confronto con periodi diversi. Nel periodo preso in considerazione, ossia dall’inizio dell’attività del TERT (nel 1940) al 31 dicembre 2013, sono cinque i capi di nullità che superano la soglia percentuale del cinque per cento. Si tratta della simulazione totale (capo di nullità invocato 834 volte, con una percentuale del 7,02%), del timore (915 volte, con una percentuale del 7,70%), dell’incapacità (3.142 volte, ossia il 20,27%), dell’esclusione dell’indissolubilità (2.409 volte, ossia il 25,14%), dell’esclusio­ne della prole (3.142 volte, quindi il 26,44%). Già questi dati fanno comprendere la forte incidenza complessiva delle cause di nullità per simulazione o per incapacità psichica. Ancor più indicativo è la suddivisione dell’attività del TERT in tre periodi relativamente omogenei come arco temporale (circa 25 anni ciascuno) e contesto ecclesiale: dal 1940 fino al 1964 (quindi fino al periodo conclusivo del concilio Vaticano II), dal 1965 al 1989 (dal periodo post­conciliare a quello immediatamente successivo la promulgazione del Codice di diritto canonico) e dal 1989 ai giorni nostri. Nel primo periodo sono stati presentati 815 capi di nullità (ossia il 6,86% del totale). Predominante tra i capi addotti risulta essere il timore (293 volte, il 35,95% dei capi), seguito dall’impo­tenza (113 volte, il 13,87%) e dall’esclusione della prole (142 volte, il 17,42%). Si attestano attorno al 6-7% l’esclusione dell’indissolubilità, la simulazione totale e l’incapacità. Nel secondo periodo preso in esame, sono stati presentati 3.589 capi di nullità, ossia il 30,20% del totale. Si assiste a una decisa diminuzione dei capi di nullità per impotenza (solo l’1,92%) e per timore (343 volte, ossia il 9,56%). Aumentano notevolmente i capi legati all’incapacità (670, il 18,67%) e alla simulazione: 517 per la simulazione totale (14,41%), 696 per l’esclusio­ne dell’indissolubilità (19,39%), 792 per l’esclusione della prole (22,07%). Significativa è anche [continua ..]


3. Alcune note circa i capi di nullità

Presentiamo ora alcune brevi osservazioni circa alcuni capi di nullità (incapacità, impotenza, simulazione, costrizione e timore, errore e dolo), e la loro evoluzione nel corso degli anni. Circa l’incapacità consensuale, è da tenere presente che fino al 2008 i capi di nullità relativi all’in­capacità psichica, di cui al can. 1095, venivano considerati a livello statistico in modo unitario. Solo a partire da tale data vengono presi in considerazione in modo autonomo. Per facilitare un confronto nei 74 anni di attività del TERT presi in considerazione, e dal momento che spesso il grave difetto di discrezione di giudizio (can. 1095, 2°) e l’incapacità di assumere gli obblighi essenziali del matrimonio per cause di natura psichica (can. 1095, 3°) vengono presentati simultaneamente, si è scelto di mantenere l’unica voce relativa all’incapacità [6]. Va tenuto presente, inoltre, che nel periodo precedente e immediatamente successivo la promulgazione del Codice di diritto canonico, alcune formulazioni relative all’incapacità non erano univoche, per cui possono risultare conteggiati tra gli “altri capi di nullità” [7]. L’incapacità consensuale non trovava una esplicita trattazione nel diritto matrimoniale del Codice di diritto canonico del 1917; tuttavia iniziò a venire trattata nella giurisprudenza anche rotale in quanto norma appartenente al diritto naturale. La sua comparsa progressiva nell’attività giudiziale del TERT, soprattutto a partire dagli anni ’70, indicano la recezione dell’evoluzione giurisprudenziale in atto all’interno del Tribunale, come emerge dalla sua progressiva e costante presenza tra i motivi invocati per la nullità del matrimonio [8], pur risentendo all’inizio di qualche fluttuazione terminologica. Il capo di nullità di impotenza è stato invocato con una certa frequenza fino al 1980. Successivamente è diventato quasi residuale, non superando più la decina di casi per quinquennio. Uno dei possibili motivi può essere che si trattava per lo più di impotenza maschile; e che «alla base di questa tendenza stia la controversa questione circa la necessità del verum semen, decisa in senso negativo con decreto della Congregazione della Dottrina della Fede del 13 maggio [continua ..]


4. Il contesto evidenziato

Oltre a quanto già evidenziato, l’evoluzione dei capi di nullità invocati al TERT indica la positiva recezione della giurisprudenza rotale e della legislazione codiciale del 1983. Ne sono un segno l’introduzione di cause per incapacità o per dolo, l’attenzione a possibili esclusioni della sacramentalità o del bonum coniugum, la diminuzione di incidenza di altri capi di nullità, quali l’impotenza. Inoltre, emerge il cambiamento culturale e sociale in atto, già ricordato a proposito della diminuzione dei capi di nullità per costrizione o timore. La forte incidenza dei capi di simulazione indica in particolare l’incidenza progressiva di una cultura secolarizzata o aliena dai valori della famiglia. Così, presentando l’attività del TERT del 1997, il Vicario giudiziale, mons. Cesare Zaggia, osservava: «La durata delle convivenze coniugali va riducendosi sempre più e la “cultura della separazione” va allargandosi anche in mezzo alla schiera dei fedeli più vicini all’azione della Chiesa. Sono le coppie giovani a subire di più il danno di simile cultura e sembra che la pa­storale ordinaria vada ignorando le difficoltà e i problemi che devono essere affrontati nei primi anni di matrimonio». È presente, inoltre, una certa fragilità in alcune persone che si accostano al matrimonio. Talora questa consiste in una vera e propria incapacità; in altri casi, predispone l’animo a escludere un impegno definitivo o una scelta non revocabile (quale il figlio), ponendosi come causa remota o prossima dell’intento simulatorio: in altre situazioni, infine, fa percepire in modo soggettivamente grave eventuali pressioni per il matrimonio [19]. Non si può tuttavia dimenticare come, nonostante i limiti sopra evidenziati, emergenti in situazioni particolari, il “valore-famiglia” sia ancora oggi sentito come rilevante nei giovani per il loro futuro. La stessa scelta della convivenza, da sola, non sminuisce l’importanza di tale istituzione. Una recente analisi condotta nel Triveneto [20] evidenzia l’importanza della famiglia e del matrimonio, visti in modo positivo, anche da parte di chi non si professa cattolico o ha sperimentato il fallimento di una convivenza [21]. Tutto questo richiama l’importanza sempre attuale nella [continua ..]


5. Appendice: tabella dei capi di nullità invocati

    1940-44 1945-49 1950-54 1955-59 1960-64 1965-69 1970-74 1975-79 1980-84 1985-89 1990-94 1995-99 2000-04 2005-09 2010-13 Totale Incapacità 006 006 010 016 013 030 118 149 139 0.234 0.154 0.296 0.311 0.503 0.424 2.409 Sim tot. 011 013 009 008 010 017 072 097 128 0.203 0.095 0.073 0.068 0.013 0.017 834 Esc. ind. 006 012 009 016 017 017 091 137 219 0.232 0.413 0.582 0.548 0.439 0.250 2.988 Esc. fed. 001 001 002 006 011 017 064 061 055 0.048 0.060 0.082 0.070 0.075 0.053 606 Esc. prole 011 035 025 038 033 038 117 174 225 0.238 0.410 0.532 0.503 0.475 0.288 3.142 Esc. sacr.                   0.001 0.018 0.013 0.015 0.005 0.002 54 B. coniug.                       0.006 0.007 0.012 0.015 40 Timore 036 059 071 084 043 061 095 071 056 0.060 0.066 0.072 0.054 0.055 0.032 915 Condizione 009 010 008 014 006 008 032 018 014 0.012 0.014 0.012 0.006 0.002 0.000 165 Errore 001         000 000 004 009 0.012 0.037 0.026 0.018 0.016 0.005 128 Dolo           000 000 000 002 0.012 0.033 0.057 0.039 0.038 0.019 200 Impotenza 015 033 027 019 019 017 016 025 006 0.005 0.005 0.001 0.003 0.004 0.001 196 Rato [continua ..]


NOTE